Battista Marchesi, detto "Tista" (un quasi 70nne appartenente alla compagine Runners Bergamo) rilancia per la 4^ volta la sua impresa. Inizialmente, il suo progetto era stato quello di coprire l'intera distanza lineare tra la sua cittadina di residenza e Pechino di corsa. A causa di sopraggiunte difficoltà, soprattutto per quanto concerneva la garanzia di un buon supporto logistico, dovette interrompere il suo andare
Determinato come non mai a percorrere gli oltre 20.000 km che lo spearavano da Pechino, decise di tentare l'impresa, rendendola "domestica", correndo in altri termini la distanza su di un circuito in cui tutto fosse più controllabile e fosse garantita anche tutta la necessaria assistenza (anche medico-sanitaria).
Fu, dunque, la volta di un tentativo compiuto su di un crcuito stradale di svariati chilometri a Montisola, l'isola montuosa al centro del Lago d'Iseo. Tentativo interrotto dopo aver messo nel carnere un cospicuo numero di chilometri, a causa di un sopravvenuto infortunio muscolare.
Ripresosi, Batista - non dandosi per vinto e sostenuto dalla sua forte tempra - decise di ritentare la sorte, questa volta su di un circuito terrestre (non insulare, cioè), con un'assistenza medica ancora più capillare e perfezionata e con il supporto intensivo - almeno una volta alla settimana di Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi che, oltre a fotografarlo in azione e nei momenti di riposo, raccontava in maniera intensa ed emozionale le giornate trascorse con lui.
Ciò è accaduto nel corso del 2011, a partire da Aprile: questa volta pareva che tutto andasse bene, l'assistenza medica e i massaggi facevano la loro parte, il tono dell'umore era alto, ma il diavolo ci mise lo zampino. Alle prime luci dell'alba (Tista, per rispettare la media chilometrica e per correre utilizzando le ore più fresche iniziava la sua fatica giornaliera qwuando ancora era notte) è stato aggredito e rapinato da un paio di teppisti che, a fronte della sua resistenza, lo hanno scaraventato a terra, provocandogli delle gravi contusioni che resero necessario il ricovero ospedaliero.
Lo sdegno per questa vile aggressione fu tantissimo e Tista ricevette dal mondo del podismo intense manifestazioni di solidarietà.
Ma Il parere dei medici fu tassativo ed inflessibile, la prognosi riservata non fu sciolta e ciò impedì a Tista di riprendere la sua avventura, del resto compromessa dalla più grave ferita morale che egli aveva subito.
L'invito è quello di comprenderlo in ciò che sta facendo, di supportarlo, di fargli sentire una vicinanza morale nella sua impresa solitaria.
L'anno scorso, ma anche nel corso di due precedenti tentativi, non sono mancate le critiche gratuite da parte dei cosiddetti "puristi" della corsa agonistica e di alto livello, voci che - quasi con livore - si chiedevano quale fosse il senso della sua impresa.
E' un impresa che ha un alto valore morale e sportiva, anche perchè non c'è niente da guadagnare ma soltanto per Tista l'esigenza interiore di dimostrare che può compiere sino in fondo questa lunghissima corsa. La sua caparbietà è indice di una grandissima forza morale e di una tempra altrettanto grande: e entrambe queste qualità interiori dovrebbero essere ammirate. Chi non comprende, potrebbe quanto meno rispettare le sue scelte e la sua determinazione, risparmiandosi inutili e oziose critiche.
Arriviamo al 2012 e Tista ci riprova per la quarta volta: da pochi giorni ha ripreso il suo tentativo, pervaso da un'incrollabile fidfucia che questa sarà la volta buona.
A differenza dei tentativi passati che si svolgevano su di in circuito fisso, questa volta le location cambieranno con una certa frequenza con percorsi da utilizzare al massimo per un mese (seguiti, quindi, da un cambio di scenario).
Ecco cosa ci scrive Vitaliano "Diavolo Rosso" Grasso, anche questa volta nel ruolo di cronista e di cantore della sua impresa, ma di custode buono e premuroso di Tista.
(Vitaliano Grassi) Questa volta si sbilancia poco Tista, anche perchè essendo alla quarta volta andiamo con i piedi di piombo.
Comunque sino alla fine di aprile, credo il 26, giorno del suo settantesimo compleanno rimarrà a Lovere, correndo in riva al fiume Oglio come si faceva l'anno scorso, cercando di variare i percorsi.
Poi si andrà a Montisola per un mese, si ritornerà a sfidare le due sconfitte: la prima volta quando la montagna quasi lo ammazzava per uno smottamento e la seconda volta per un infortunio.
Dopo il mese di Montisola, toccherà la Val Brembana e si stabilirà poi per quanto tempo, ma credo per un mesetto. Successivamente si ritornerà a Lovere sempre nello stesso Hotel Lovere dove sarà la sua base.
Per fortuna che la Salomon ha pensato a lui procurandogli scarpe e vestiario e quindi per questo non ci sono problemi.
Ci sarà Stefano Punzo, il fisioterapista bergamasco che lo seguirà per quanto riguarda la tecarterapia, quando sarà richiesto, ma intanto - proprio nell'albergo stesso - un altro fisioterapista s'è offerto per qualche intervento.
Durante la partenza ufficiale ra presente TeleBoario "...che trasmetterà fra alcuni giorni" e che si potrà vedere anche in internet, ma questa volta Batista non ha voluto suonare troppo le trombe, memore degli eventi avversi che hanno precluso la possibilità di portare avanti i precedenti tentativi. Stavolta, si è ritenuto opportuno partire con toni più moderati, tenendo un profilo più basso.
Lui sta molto bene, me lo ha confermato a fine giornata: domenica mattina, è partito all'una di notte e, quando ci siamo visti più tardi, sembrava non avesse fatto ancora niente, tanto sembrava fresco.
Sono rimasto con lui sino alle 16.30 del pomeriggio e, mentre stavo sistemando le sue valigie, lui è sceso a portare i dati deichilometri percorsi nella prima giornata. Quando è risalito, non ha voluto prendere l'ascensore... di corsa, baldanzosamente, si è fatto ancora tre piani.
Questo per dire quanto alto fosse il suo umore...
Per quanto riguardo la sua assistenza, si dovrà arrangiare da solo, io andrò da lui una volta la settimana e cercherò di fare un riassunto e aiutarlo in tutti i modi.
Ci saranno, come l'anno scorso, tanti che vorranno stare con lui, ma per quanto riguarda gli aiuti... nessuno avrà tempo.
La solitudine di Battista lo aiuta molto per questa impresa: a volte gradisce la compagnia, ma l'importante è che non sia petulante e troppo invadente. Io capisco quando posso parlare e quando devo lasciarlo con i suoi pensieri: non si può pretendere di capire il suo straordinario mondo nel quale lui si trova a suo agio e risulta misterioso per altri.
Purtroppo tanti non concepiscono ciò che fa, e a volte certe ironie su di lui mi infastidiscono, poichè le cattiverie che ne scaturiscono lui non se le merita.
Chi non è d'accordo con la sua impresa, almeno sia corretto a non offendere, non si pretende altro.
Ho visto in questi giorni un Tista con una serenità incredibile: ecco perchè questa serenità devo cercare di non fargliela perdere, aiutandolo sempre, perchè più avanti andrà, più avrà bisogno di supporto.
In bocca al lupo, Tista!