Ecco di seguito una notizia che certamente non fa bene al Calcio, riproponendo ancora una volta la domanda legittimna se il Calcio sia ancora uno sport, e che di sicuro nuoce allo sport in generale e ai valori che dovrebbe convogliare.
Il fatto è accaduto a Potenza, dove un attaccante della squadra di Oppido Lucano ha colpito con un pugno in piena faccia un giornalista del locale 'Quotidiano della Basilicata'
“Sbaglia clamorosamente il gol del vantaggio a metà del primo tempo, centrando in pieno Donnici (ndr, il portiere della squadra avversaria). Sbaglia un semplice appoggio ad inizio ripresa, con la squadra tutta sbilanciata e dà il via all’azione del primo vantaggio campano. Inconsistente. Voto: 4,5”. Sono bastate queste righe pubblicate sulle pagine sportive del Quotidiano di Basilicata per scatenare la follia di Antonello Scavone, 20enne attaccante dell’Angelo Cristofaro (serie D, girone H), che ieri, nel corso della seduta di allenamento della sua squadra, ha aggredito il giornalista colpevole di aver redatto una pagella che evidentemente gli stava troppo stretta. Rocco De Rosa, 24enne collaboratore della testata lucana, è stato colpito al volto da un pugno che ha reso necessario il pronto ricovero all’ospedale per gli accertamenti del caso. Se la caverà con qualche ammaccatura, ma lo spavento è stato grande.
Tutto ha inizio domenica scorsa a Oppido Lucano, piccolo centro con meno di 4 mila anime in provincia di Potenza. La squadra di casa, l’Angelo Cristofaro, attualmente invischiata nella lotta per non retrocedere, ospita la Sarnese, che invece è tra le prime della classe del girone H della serie D. La gara è a senso unico. Finisce 3 a 0 per la Sarnese, che lascia nello sconforto l’Angelo Cristofaro. De Rosa è sugli spalti.
Da tre anni si occupa di cronaca sportiva per il Quotidiano di Basilicata. E’ un giornalista a tutti gli effetti. Il suo compito è scrivere un pezzo sulla partita. Con tanto di pagelle, che piacciono tanto ai lettori. I giudizi sui giocatori di casa sono quasi tutti sulla stessa linea, non si salva nessuno. Tra i peggiori c’è anche lui, Antonello Scavone.
Il giovane centravanti dell’Angelo Cristofaro non gradisce il commento sulla sua prestazione e posta sul suo profilo di Facebook un messaggio nel quale giura vendetta al cronista. “Ci vediamo al campo”, pare gli scriva. De Rosa legge e conferma l’incontro, non sospettando le reali intenzioni del giocatore. Che infatti, appena lo vede lo aggredisce con un pugno che lo mette KO.
Il giornalista sbatte violentemente la testa sui gradini degli spalti ed è costretto a farsi accompagnare di corsa al pronto soccorso.
“Ho due bernoccoli in testa, ho la spalla fasciata e non sento bene dall’orecchio sinistro – dice il cronista sportivo a panorama.it al ritorno dal pronto soccorso - Non ho capito nemmeno io cosa stava accadendo, sono stati due minuti di follia. Per fortuna che sono intervenuti gli altri giocatori a fermare Scavone, altrimenti poteva finire peggio”. Le ragioni dell’aggressione non sono ancora chiare.
“Se l’è presa a morte, non so bene perché - continua De Rosa - anche i suoi compagni di squadra hanno ricevuto voti bassi, non so cosa l’abbia istigato ad aggredirmi in questo modo. Con gli altri ragazzi della squadra il rapporto è ottimo, fuori e dentro il campo. Il paese è piccolo, ci conosciamo tutti”.
Un attacco in piena regola, viene quasi da pensare che tra i due ci fossero conti in sospeso.
“No, niente di tutto questo. L’avevo intervistato ad inizio stagione, per parlare del suo passaggio dal Potenza all’Angelo Cristofaro. Aveva dichiarato che si sentiva come in una grande famiglia, perché vedeva che eravamo tutti molto legati. Ieri sera ho ricevuto la visita dei suoi genitori, che si sono scusati per conto di loro figlio. Ma di lui, nemmeno l’ombra”.
De Rosa racconta la sua versione dei fatti e chiarisce che non ha alcuna intenzione di giustificare l’accaduto. “Presenterò sicuramente una denuncia a suo carico, credo che sia il minimo che si debba fare in casi come questi, un atto dovuto”.
E ora il giocatore rischia grosso.
“Se il nostro collega deciderà di adire vie legali, credo che Scavone possa venire sanzionato con il Daspo (ndr, il provvedimento che vieta di accedere alle manifestazioni sportive). Non sarebbe la prima volta che viene applicato ad un calciatore”.
A parlare è Alfonso Pecoraro, capo delle pagine sportive del Quotidiano di Basilicata. Non è la prima volta che il suo giornale deve difendersi dalle minacce del giocatore della squadra di Oppido. “L’anno scorso giocava nel Potenza. E già alla prima giornata, successe il finimondo. Sbagliammo una cosa da nulla sul tabellino della partita e lui ci attaccò via Facebook. Gli rispondemmo dicendogli che non c’era trippa per gatti e che sarebbe stato meglio per tutti se lui avesse cambiato il suo atteggiamento nei nostri confronti”.
L’allarme rientrò. Poi, domenica, l’aggressione.
“Che non abbia la testa tanto a posto lo si capisce dal fatto che pur avendo grandissime potenzialità non è mai esploso. Due anni fa fece ritiro col Messina in serie D, poi se ne andò, non si sa bene perché”.
Pecoraro conosce da vicino la realtà del calcio regionale e i suoi protagonisti. Fatti come quelli di Oppido capitano abbastanza frequentemente nei campionati dilettanti che coinvolgono squadre pugliesi, campane, calabresi e, certo, pure lucane.
“Le trasferte sono sempre molto calde da queste parti. I campi spesso non hanno la pista d’atletica e le recinzioni sono molto vicine al terreno di gioco. Basta un nulla e scoppia il guaio. L’ultimo caso risale a domenica scorsa.Un nostro collega del Quotidiano di Calabria è stato aggredito dai tifosi che hanno scoperto che stava riprendendo con il telefonino l’invasione di campo. L’hanno picchiato e gli hanno rubato l’apparecchio, lasciandolo a terra dolorante e terrorizzato”.
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