Gordon Nicholson (classe 1952), di origini canadesi e palermitano di adozione (anzi, per l'esattezza, cittadino di Altofonte) è giunto a Palermo, in Sicilia, spinto dalla "Provvidenza" (questo è ciò che soleva dire, essendo lui estremamente religioso). Giunto a Palermo, ha iniziato a lavorare come Chiropratico (ed era - è - un Chiropratico DOC, con laurea conseguita negli Stati Uniti) e si è sposato.
Da allora, vive ad Altofonte (la cittadina della famiglia della moglie) e lavora come Chiropratico a Palermo, dove ha avviato da tempo uno studio professionale al quale si rivolgono anche tantissimi praticanti del podismo amatoriale e di vertice.
Ha sempre avuto una grande passione per la corsa e prima di sperimentarsi nella 100 km, amava correre in solitaria su lunghissime distanze. Non era inconsueto vederlo correre a torso nudo in primavera e in estate tra Palermo e Mondello, ma anche su tragitti strasdali più lunghi (a volte sino ad Isola delle Femmine o a Capaci), inconfondibile per via della barba e deii capelli allora molto più rossi e della carnagione estrermamente chiara.
Le sue prime esperienze nella 100 sono state assieme a Boris Bakmaz, già decano della specialità di ultra e unico siciliano ad essersi lanciato anche su distanze superiori alla 100 km, come la "mitica" Cagliari-Sassari, e del quale era divenuto grande amico.
Ha partecipato anche alla Marathon des Sables, realizzando un buon piazzamento e trovandosi in squadra assieme a Lucio Bazzana.
Maniaco della preparazione e dell'allenamento con una forte tendenza nella sperimentazione anche nel campo alimentare, era capace di sottoporsi a regimi dietetici incredibili per vedere come le cose avrebbero funzionato.
La sua preparazione in vista degli appuntamenti con le Maratone e con le 100 era sempre oltremodo scrupolosa, con severe combinazioni di allenamenti in pista (in cui inseriva perfino le ripetute sui 400 metri, sino a 40 volte), su strada ed in salita (in questo, era un convinto assertore che la base del potenziamento muscolare di un buon centista fosse la corsa prolungata in salita, specie per affrontare il Passatore, con l'obbligo di dedicare una particolare cura nel prepararsi alla commutazione dell'andatura dalla salita alla discesa).
Ha concluso la 100 del Passatore cinque volte, ma ha anche partecipato all'edizione 1997 della 100 km Torino Sain Vincent: un piccolo revival dopo 10 anni di distanza dall'ultima partecipatissima edizione, in memoria dell'inventore della gara prematuramente scomparso.
IO C'ERO | |||||||||
NICHOLSON GORDON (26/11/1952) n. 5 arrivi | |||||||||
Anno | Ass | Pettorale | Tempo | Media Km/h | |||||
1991 | 57 | 111 | 08:34:21.00 | 11.665 | |||||
1993 | 32 | 2399 | 08:24:04.00 | 11.903 | |||||
1994 | 101 | 32 | 10:36:54.00 | 9.421 | |||||
1997 | 69 | 641 | 08:39:44.00 | 11.544 | |||||
1998 | 144 | 69 | 11:10:12.00 | 8.953 |
Il suo obiettivo dichiarato era quello di scendere sotto il tempo delle 8 ore, dopo il primo tentativo sulla distanza dei 100 km, ma non c'è mai riuscito, perchè in questo - pur essendo scrupoloso nei suoi allenamenti - spesso si faceva prendere dall'ansia della prestazione che finiva con il compromettere il suo rendimento in corsa.
Dopo alcuni tentativi di vincere il muro delle 8 ore 30' e delle 8 ore ha abbandonato il podismo sulla lunga distanza dedicandosi principalmente alla preparazione dell'Iron Man Triathlon, che in effetti riuscì a portare a termine.
Dopo questa impresa, ha mantenuto la consuetudine della pratica sportiva, ma a ritmi più blandi.
E' stata per me una sorpresa rivederlo sul campo di gara di una gara di cross (il Capo Cross, a Capo d'Orlando, lo scorso 19 febbraio 2012).
Gordon Nicholson, come Chiropratico, ha accompagnato la Nazionale italiana ai Campionati Europei di Atletica di Spalato.
Sono molteplici gli aneddoti che potrei raccontare di lui, perchè mi ha accompagnato nelle mie prime esperienze alla 100 km del Passatore, dandomi pochi ma indispensabili consigli. Da questo punto di vista, per me, è stato indiscutibilmente un maestro.
La sua preparazione includeva anche la manipolazione di indumenti e calzature allo scopo di "personalizzarli" e renderli più idonee alle sue caratteristiche ed esigenze.
In ciò, è stato sempre un instancabile "sperimentatore".
Dopo la 100 km Torino Saint Vincent del 1997, occasione in cui ero con lui, si incontrò con il tecnico federale Canova che conosceva personalmente dai giochi di Spalato e ci ritrovammo a pranzare assieme: di quella volta ricordo un'interessantissima conversazione che riuscì a seguire benchè "cotto" dall'aver finito appena poche ore prima una 100 km.