La nuova impresa di Battista Marchesi ha preso l'avvio il 4 marzo scorso e il nostro eroe ha già percorso oltre 800 km. Allo stato, gli mancano "solo" 250 giorni per arrivare al traguardo che si è prefissato. Ma chi ben comincia è a metà dell'opera, si dice, e l'umore di Tista è buono. Ecco il resoconto di "Diavolo Rosso".
(Vitaliano "Diavolo Rosso" Grassi) Una rondine non fa primavera, come dieci giorni non fanno un'impresa. Questo lo sa bene anche il Nostro Battista Marchesi, per gli amici "Tista", e ne è tanto convinto che stavolta volerà come lei.
Dal 4 marzo si è già sgambato quasi 800 km: mancano 250 giorni per arrivare al traguardo, lui non ci pensa proprio, pensa solo al giorno dopo.
Ed è per questo che martedì 13 marzo ha voluto raggiungere il lago Moro, detto anche il "lac de la cüna", un piccolo bacino lacustre situato nella bassa Val Camonica delle valli Bergamasche ad una altitudine di 381 metri collocato in una conca attorniato da vette e da una vegetazione che rendono l'ambiente adatto per una sosta “particolare”.
Era la prima volta che Marchesi vedeva questo piccolo paradiso isolato e misterioso. Ne è rimasto affascinato.
Ha voluto fermarsi a respirare la tranquillità di questo specchio di acque addormentate, ha voluto rubare senza temere di essere arrestato quel silenzio naturale che altrove è difficile da trovare, quel silenzio che lo aiuterà nel suo lungo e travagliato viaggio, di cui solo lui ne vede l'orizzonte.
Avrebbe voluto tuffarsi in quell'acqua torbida e svegliarla per stringerle la mano, ma i suoi 42 metri di profondità e la fredda stagione lo hanno scoraggiato, solo un cenno di saluto con la mano gli è stato consentito.
Ritornerà da queste parti, lo ha promesso anche a Faretra, la cavalla della bella e simpatica cavallerizza Valentina, incontrata durante la discesa.
“Vuole salire a cavallo, Battista?”, gli chiede la ragazza con fair play e con bel garbo.
Sorridendo con una punta di ironia, Tista risponde: “Alla mia età cavalcare sarebbe pericoloso, preferisco cavalcare le mie gambe”. Una risata fra le parti e il nitrito di Faretra concludono il breve incontro.
Raggiungiamo la sponda destra orografica del fiume Oglio e ne seguiamo la corrente per ritornare a Lovere.
Una splendida giornata di sole che fa dimenticare il vento freddo e insistente che vuole rallentare la sua marcia.Lui non se la prende, anzi, torva l'energia pure per raccontare.
“In settimana”, comincia Battista, “è arrivato un giornalista del giornale di Brescia, ha percorso cinque chilometri con me. Poi ha preferito allontanarsi a scrivere il suo articolo, sicuramente risulta meno faticoso che stare appresso a me. Anche un associato della Runner Bergamo di Dalmine ha voluto accompagnarmi per una ventina di chilometri. Mi ha fatto piacere, lui è venuto a ricordarmi, che anch'io sono e rimango un RB”.
Incontro casuale, domenica mattina, anche di trenta podisti guidati dal vincitore della maratona di New York del 1986, Gianni Poli, in allenamento sulla sponda bergamasca del Sebino per la prossima manifestazione sportiva in questa zona.
L'ottima forma di Marchesi, sia fisica che psicologica,gli ha permesso di formarsi un autocontrollo che gli permetterà di pensare solo a ciò che dovrà fare e niente altro.
“Fisicamente le gambe rispondono bene alle continue sollecitazioni”, aggiunge; solo un piccolo dolore al gomito destro lo disturba: rammenta di esserselo procurato sferrando un pugno mal destro, non a terze persone ma a quel sacco usato nella sua cantina per allenare le braccia.
Un voto quindi superiore alla media per questi primi dieci giorni, il suo morale alle stelle dovrà sempre essere alimentato anche da quella sfacciata fortuna che dovrà sempre ricercare.
Ora lasciamolo solo, la giornata di domani lo aspetta e lui non delude mai... chi lo sa aspettare.
Una colazione col Tista? La faremo con lui, ma solo al prossimo appuntamento.
Lovere, 13.03.2012
Nella foto in alto, Tista è in piedi vicino al cumulo di tronchi, dove l'anno scorso, venne selvaggiamente aggredito.
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