Mentre inizia il conto alla rovescia per la Maratona di Roma Acea, Rosie Swale-Pope è partita a piedi da Parigi per correre l'intera distanza sino a Roma di corsa per solidarietà. in modo tale da arrivare a Roma in tempo utile per partecipare alla 42 km capitolina. Ieri la 65enne avventuriera è partita dalla Capitale francese; correrà, trainando anche un carrello tenda, per oltre 1500 chilometri con l’obiettivo di raccogliere 50.000 euro da destinare alla ricerca scientifica.
Rosie Swale-Pope, 65 anni compiuti, nata a Davos, Svizzera, ma gallese di residenza (abita a Tenby), è un’avventuriera, maratoneta e autrice di libri. La sua vocazione per le grandi imprese si manifesta da giovanissima: attraversa l’Oceano Atlantico in barca a vela, percorre oltre 3.000 miglia a cavallo attraverso il Cile, partecipa al Sahara Run, corsa di 243 km attraverso il deserto, e a diverse altre ultramaratone (in Islanda, Sudafrica, Nepal e Cuba). Nel 2002 perde il secondo marito per un cancro alla prostata: la corsa diventa non solo una sfida con se stessa, ma anche alla malattia che l’ha resa vedova. Da quel giorno, inizia a correre senza sosta per raccogliere fondi in favore della ricerca, e in questi dieci anni ha raccolto centinaia di migliaia di euro grazie alle sue imprese.
Lo scorso anno Rosie corse a Roma, città dove è nato suo figlio, nello specifico su un barcone sul Tevere. Quest’anno sarà di nuovo al via alla Maratona di Roma, il 18 marzo, dopo aver percorso però oltre 1500 chilometri di corsa con al seguito un carrello-tenda dove dormirà. Partita ieri da Parigi, attraverserà la Francia, passerà in Svizzera, dove si fermerà davanti alla sede del CIO di Losanna; poi, entrerà in Italia toccando, tra l’altro, alcune città simbolo dell’Unità d’Italia: Torino, Reggio Emilia e Firenze. Il 17 marzo arriverà a Roma e il giorno dopo, alla 42 chilometri capitolina, chiuderà la sua impresa partendo da via dei Fori Imperiali. L’obiettivo, per lei, è quello di raccogliere con questa nuova impresa almeno 50.000 euro.
