Il sito ufficiale della Sultan Marathon des Sables è davvero bello e funzionale, pieno di cose di cui meravigliarsi. C'è anche da dire che, essendo un sito web con una lunga storia, è andato progressivamente arricchendosi di sezioni e sottosezioni. Funge nello stesso tempo da "giornale" che fornisce le notizie sull'andamento della gara, tappa per tappa, da contenitore per filmati e gallerie fotografiche e da luogo in cui consultare le classifiche continuamente aggiornate, il tutto in tempo quasi reale.
Ogni tappa è arricchita da una sottosezione denominata "portraits" (Ritratti) che fornisce, di volta in volta, dei veloci - ma completi - ritratti di personaggi significativi della Marathon des Sables, personaggi che "fanno" storia o che "hanno" una storia da raccontare o che si distiguincono, infine, per la loro particolarità.
Con questa speciale attenzione, gli organizzatori della Marathon des Sables ribadiscono l'assunto che la loro gara è veramente per tutti (purchè si siano adeguatamente preparati) e non solo per i grandi campioni.
Dei ritratti offerti sino a questo punto, mi ha colpito quello di Fred Bos, "Il pittore delle sabbie", perchè mi ha ricordato di un singolare personaggio che partecipa puntualmente ogni anno alla 100 km del passatore e che, durante ogni singola edizione, riesce a dipingere mentre corre uno o due quadri di vedute da lui ritenute significative e che, di solito, taglia il traguardo (avendo dato fondo a quasi tutto il tempo disponibile) con un quadro appena completato.
(Fred Bos, il pittore delle sabbie) Formatosi presso il Beaux-Arts di Parigi, Fred Bos di 35 anni svolge un'attività pittorica eclettica, cercando di applicare il principio secondo cui debbano essere le idee a "servire" il pennello e i colori per tramutarsi in quadro. Fred Bos intragisce con l'ambiente, ne può sentire il fervore intorno a sé...
Basti dire che, per realizzare delle tele, non mancano certo le ispirazioni nel corso della Sultan Marathon des Sables e nel suo contesto. Fred Bos, molti anni addietro, sentì parlare della Marathon des Sables da suo fratello, per lungo tempo volontario per l'organizzazione. Spinto da quei racconti, ha scritto a Patrick Bauer, inviandogli le immagini del suo lavoro ed esprimendo il desiderio di poter partecipare: e il suo desiderio venne appagato.
Oggi, eccolo che è una parte integrante della vita della carovana della corsa, a cogliere attimi della corsa e a preparare le tele che saranno vendute alla fine della settimana nel deserto: il 60% del ricavato va al Solidarity Marathon des Sables Association.
Le opere nate del suo incontro con il Sahara marocchino in futuro, forse, daranno luogo alla realizzazione di un libro di viaggi, mentre alcune certamente trovare posto nel libro commemorativo che celebrerà il 30° anniversario della Sultan Marathon des Sables. Questo appassionato di Cezanne, di cui egli ama la "goffaggine", tiene all'idea che, in un mondo saturo di immagini, la pittura ci insegna a vedere le cose diversamente. O forse solo a vederle.
Un approccio che non è diverso da quelli di molti concorrenti della MdS che vengono a prender parte a questa gara per fare ritorno ad alcune cose fondamentali.
(Fred Bos, peintre des sables) Formé aux Beaux-Arts de Paris, ce peintre de 35 ans se caractérise par un travail éclectique – c’est que sa peinture n’est pas au service d’idées, ce sont les idées qui doivent servir la peinture. Il réagit à l’environnement, à la ferveur qu’il peut sentir autour de lui… Autant dire qu’il ne manque pas d’inspiration au Sultan MARATHON DES SABLES. Voici longtemps qu’il en entendait parler par son frère, bénévole de longue date pour l’organisation. Il a donc écrit à Patrick Bauer, lui a envoyé des photos de son travail, et le désir a fini par payer. Aujourd’hui, le voici partie intégrante de la caravane, à croquer les scènes de vie de la course, à préparer les toiles qui seront mises en vente à l’issue de cette semaine dans le désert: 60% des bénéfices iront à l’Association Solidarité MARATHON DES SABLES.
Les œuvres nées de sa rencontre avec le Sahara marocain donneront peut-être lieu à un carnet de voyage, certaines trouveront sûrement le chemin du livre-souvenir qui marquera les 30 ans du Sultan MARATHON DES SABLES.
Cet amoureux de Cézanne, dont il aime « la maladresse », tient à l’idée que dans un monde saturé d’images, la peinture nous enseigne à voir les choses autrement. Ou peut-être simplement à les voir. Une démarche qui n’est pas sans rappeler celles de nombreux concurrents qui viennent chercher dans la course un retour aux fondamentaux.
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