(Fonte: Krakatoa Sport) A Traversara, borgata in provincia di Bagnavallo (Ra), la nebbia ha fatto da cornice alla 4^ edizione dell’Ultramaratona della Pace. Gara figlia del suo patron, Enrico Vedilei (ex-azzurro della 100 km e attualmente consulente tecnico IUTA e selezionatore per la nazionale di Ultratrail), che - con grande passione e pochi mezzi - ha realizzato un prodotto degno del suo nome.
Sulle sponde del fiume Lamone si sono dati appuntamento amici, maratoneti, ultramaratoneti e tutti coloro che da una domenica all'altra popolano le manifestazioni di questo genere.
Lo spirito che li accomuna non riseide soltanto nella pratica agonistica, ma è certamente da ricercare all’interno di un senso di fratellanza che si è cementato nel tempo e sulle strade della “fatica” e della solidarietà: un comune slancio che fa di ognuno di loro un protagonista in egual misura.
È proprio questo l’aspetto che maggiormente colpisce nelle cosiddette “piccole manifestazioni podistiche”, quelle che raccolgono poche centinaia di partecipanti o anche soltanto poche decine di essi: l’attenzione rivolta ai veri protagonisti, ovvero coloro che si cimentano in ardue prestazioni.
Ogni singolo atleta riceve calore umano al pari nella stessa misura - e forse anche di più - della fatica che gli è costata per raggiungere il proprio traguardo personale, non esclusivamente misurabile in termini di prestazione cronometrica, ma quasi sempre misurabile sul piano della soddisfazione personale per avere portato a termine l’ennesima “piccola impresa”.
All’ultratrail della Pace si è respirata appunto quest’atmosfera, in un clima di festa che ha visto protagonisti quasi 200 tra uomini e donne.
La distanza agonistica dei 46,8 km è stata dominata fin dal primo metro dall’azzurro Francesco Caroni che ha fatto corsa in solitaria (già vincitore a pari merito con Lorenzo Trincheri dell’edizione 2011). L’atleta toscano ha tagliato il traguardo del 5° giro (il percorso è ricavato da un anello sterrato da percorrere in andata-ritorno sull’argine del fiume Lamone di km 9,300 circa) con il tempo di 3h03’43”. Alle sue spalle il Campione Europeo in carica della 24 ore su strada (vincitore delle edizioni 2010 e 2011 della Spartathlon), il friulano Ivan Cudin, che partito come sempre in sordina, ha completato la sua rimonta risalendo posizione su posizione fino a chiudere 2° assoluto in 3h07’37”. Terza piazza per un altro azzurro della nazionale, questa volta di ultratrail, Marco Zarantonello con 3h08’48”. Chiudono la cinquina di testa Marco Bonfiglio (3h09’05”) e Giuseppe Marazzi (3h10’45”).
In campo femminile gara a tre tra Lisa Borzani, Patrizia Pensa e Giuliana Arrigoni che conducono appaiate fino all’inizio del terzo giro. Di lì in avanti la Borzani attacca e prende un discreto margine di vantaggio sulle due azzurre di Ultratrail, distacco che aumenterà nel giro finale consolidando la prima posizione in 3h38’50”.
Proprio all’ultima tornata si materializza anche l’ottima rimonta di Maria Ilaria Fossati (azzurra della 100 km) sul duo Pensa-Arrigoni, che culmina con un bellissimo 2° posto in 3h44’14”.
Stesso tempo finale per Pensa e Arrigoni (3h46’10”) e quinta piazza a favore di Alice Modignani in 3h56’30”.
Marco Bonfiglio e Maria Ilaria Fossati si aggiudicano il Trittico d'inverno assoluto, che comprendeva la sommatoria dei tempi realizzati partecipando a tutte e tre le prove incluse nel circuito: Maratona di San Silvestro (Calderara 31/12/’11); Maratona di Crevalcore (06/01/’12) e Maratona della Pace (Traversara 15/01/’12).
Ivan Cudin e Maria Ilaria Fossati si sono aggiudicati invece la speciale classifica del Trittico d'inerno a punteggio, che premiava gli atleti in base alla sommatoria dei punteggi realizzati partecipando ad almeno 2 prove su 3.
In questa speciale categoria sono stati premiati i primi 5 uomini e le prime 5 donne. Riconoscimento invece per tutti coloro che hanno portato a termine le 3 prove del Trittico, indipendentemente dal piazzamento in classifica (46 atleti).
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