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6 maggio 2015 3 06 /05 /maggio /2015 07:02
6 ore del Donatore 2015 (1^ ed.). Continua il conto alla rovescia. Il programma della manifestazione

A Foiano (Arezzo) proseguono le attività di definizione e di rifinitura dell'impianto organizzativo della prima edizione della 6 ore del Donatore che si svolgerà, promossa dal Gruppo Podistico AVIS Foiano, il prossimo 9 maggio 2015.

Di seguito, il programma della giornata:

  • 10,00-12,30 Apertura Palestra di Trani e Consegna Pettorali e Pacco Gara in Via della Libertà. La palestra Michele di Trani sarà la stessa dove vi potrete appoggiare per cambiarvi, lavarvi e pernottare. Di fronte alla Palestra e comunque nelle zone limitrofe è presente un'area parcheggio dove potrete lasciare le vostre autovetture;
  • 12,30-12,40 Ritrovo dei partecipanti in Piazza Matteotti
  • 12,40 Briefing e spostamento verso il luogo di Partenza
  • 13,00 Partenza della 3° Sei Ore del Donatore
  • 19,00 Termine della 3° Sei Ore del Donatore
  • 19,45 Premiazioni Maratona ed Ultramaratona
  • 20,15 Inizio Cena presso la Galleria Furio del Furia nel Centro del Paese


Il percorso della Sei Ore del Donatore è completamente all'interno del centro storico di Foiano e ha una lunghezza di 1.014 metri con un dislivello positivo sul giro di 15 m.
Lungo il percorso saranno piazzati:

  • tendone della Croce Rossa per deposito sacche per il cambio indumenti;
  • gazebo con servizio massaggi;
  • n.2 ristori, uno con prodotti alimentari dolci e l'altro con prodotti alimentari salati. In entrambi i ristori troverete bevande.
  • bagni pubblici.

La partenza della corsa sarà diverso dal luogo di arrivo, affinché per i partecipanti alla Maratona il luogo di arrivo possa corrispondere con la canonica distanza di 42,195 km.
I partecipanti alla Sei Ore (Ultramaratona), saranno avvisati allo scadere della sesta ora da un boato. A quel punto dovranno fermarsi sul posto in attesa della misurazione degli ultimi metri percorsi. Le procedure di misurazione saranno molto veloci e non dureranno più di 15 minuti.

La cena sarà allietata da musica dal vivo e chi ne avrà voglia potrà fare anche due salti.

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1 maggio 2015 5 01 /05 /maggio /2015 08:28
6 ore del Donatore (1^ ed.). A Foiano, fervono i preparativi per la gara del 9 maggio

I preparativi per la prima edizione della 6 ore del Donatore a Foiano continuano alla grande, in vista del 9 maggio 2015, giorno fissato per l'esordio della manifestazione podistica di Ultra.
Sono già oltre 100 gli iscritti.
Annunciata una bella iniziativa da parte di Roberto Boncompagni che, come speaker, intratterrà tutti i partecipanti e il pubblico presente.
Gli iscritti alla gara sono invitati a mandare all'indirizzo di posta elettronica della ASD  AVIS Foiano (
info@podisticavisfoiano.it) un proprio curriculum vitae di modo che egli possa avere le conoscenze necessarie per introdurre adegatamente tutti i partecipanti alla gara.

Non vediamo l'ora che arrivi il 9 Maggio 2015 per avervi tutti qui da noi! Abbiamo raggiunto oggi i 100 iscritti tra Ultra e Maratona e l'impegno é massimo, perché il 9 Maggio possa essere una bella giornata di Festa e di Sport. Visto che sarò io l'addetto allo "speakeraggio" vorrei poter parlare durante le 6 ore di ognuno di voi, delle vostre imprese, di tutti i chilometri che avete macinato, delle vostre Ultra, delle vostre Maratone: insomma, di tutto ciò che vi portate dietro e di ciò che vi piacerebbe ancora fare.
Per questo, se avete voglia, potete rispondere a questa email inviando una sorta di "curriculum vitae" che descriva brevemente la vostra "storia podistica", perché sono sicuro che avete tanti numeri da raccontare. Nei prossimi giorni seguiranno altre newsletter dove verrà riassunta la logistica del 9 Maggio e dove verrà data qualche anticipazione su ciò che vi aspetterà a Foiano.
Un caro saluto
Roberto "Gambina" Boncompagni
ASD AVIS FOIANO

Roberto Boncompagni (ASD AVIS Foiano)

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27 aprile 2015 1 27 /04 /aprile /2015 04:36
50 km di Romagna 2015 (34^ ed.). Mohamed Hajjy e Marija Vrajic dominano la 50 km

Pronostico confermato alla 34^ edizione della “50 chilometri di Romagna”,  gara internazionale di corsa su strada firmata dalla Podistica AVIS Castel Bolognese, valida come prova del “Grand Prix IUTA 2015”, oltre che seconda prova del 7° Trittico di Romagna e prova del 13° Challenger “Romagna/Toscana, andata in scena - secondo una lunghissima e consolidata tradizione - il 25 Aprile a Castel Bolognese (RA) nel settantesimo anniversario della Liberazione.
Presenza record con oltre settecento atleti in rappresentanza di undici nazioni, Italia compresa, e fra questi Mohamed Hajjy (Atletica Castenaso Celtic Druid), che - come da pronostico - ha centrato la vittoria per il quarto anno consecutivo con il tempo di 2:55:34, correndo a una media di 3:30 al chilometro. 
L'atleta marocchino con il successo odierno eguaglia il record di vittorie consecutive ottenute alla 50 di Romagna da Giuseppe Gorini e restituisce al conterraneo Jaouas Zain (LBM Sport Team), secondo classificato in 2:59:04 la sconfitta subita all'inizio di aprile alla Maratona di Russi.
Terzo classificato l'ucraino Evgenii Glyva (Mala Pavlivca), 3:07:52, seguito dall'ungherese Csaba Polyak (Kark- Atomsport), 3:09:42.
Quinta posizione per l''azzurro Vito Sardella (Podistica Valtenna), in zona podio fino a pochi chilometri dal traguardo, autore d'una prestazione sottolineata da un crono, 3:10:12 di ottimo valore tecnico.
Risultato di prestigio per Davide Cassani, Commissario tecnico della squadra nazionale di ciclismo su strada ed ex-azzurro della bicicletta in gara con i colori dell'ASD Tosco-Romagnola, 52° assoluto, nonché settimo di categoria, in 3:50:55 e del compagno di società Marco Serasini al quale - in quanto primo atleta romagnolo al traguardo - è stato consegnato il Trofeo “Memorial Gianluca Conti”.
Nella prova femminile la croata Marija Vrajic (AK Maksimir) che al suo palmares dal 2008 ad oggi ricco di due vittorie, due medaglie d'argento e altrettante di bronzo, aggiunge la medaglia d'oro e il nuovo personale nella gara romagnola in 3:30:51.
Applausi anche per Silvia Tamburi (Atletica AVIS Perugia), seconda classificata in 3:34:51, che ha preceduto Neza Mravlje, slovena dell'AD Kronos, in 3:38:01 , prima nella passata edizione, Marina Kirillova, atleta russa del Team Runcard, in 3:48:55, e Elena Neri (Polisportiva Madonnina), 3:49:40.

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25 aprile 2015 6 25 /04 /aprile /2015 06:21
50 km di Romagna 2015 (34^ ed.). Oggi allo start la classica ultra romagnola che ha visto iscrizioni da record
50 km di Romagna 2015 (34^ ed.). Oggi allo start la classica ultra romagnola che ha visto iscrizioni da record

Iscrizioni da record alla 34^ edizione della “50 chilometri di Romagna”, gara internazionale di corsa su strada, che avrà lo start alle 8,30 del 25 aprile 2015 a Castel Bolognese.

Ben settecento sono gli atleti in gara nella manifestazione organizzata dalla Podistica AVIS Castel Bolognese, prova valida per il “Grand Prix IUTA 2015”, seconda delle tre prove previste per il 7° Trittico di Romagna e prova del 13° Challenger Romagna/Toscana.
Il percorso di gara
da Castel Bolognese conduce i partecipanti lungo i trenta chilometri di salita fino alla cima di Montalbano per ritornare al luogo di partenza dopo venti chilometri di discesa (ma in realtà di saliscendi continui, dopo i primi 3 chilometri con forte pendenza giù da Montalbano).

Favorito di turno Mohamend Hajjy (Atletica Castenaso Celtic Druid), vincitore delle ultime tre edizioni che guiderà la formazione del Marocco con Jaouad Zain (LBM Sport Team), Abdelhadi Tyar (Runners Valseriana), Abdelekrim Kabbouri (ASD US Aterno Pescara).

Dai paesi dell'Est arrivano gli specialisti delle lunghe distanze l'ucraino Evgenii Gliva (Mala Pavlivca), il ceco Daniel Oralek (AC Moravska Slavia), plurimedagliato con un oro nel 2008, due argento e un bronzo nelle ultime sette edizioni, l'ungherese Peter Steib.

Tra gli italiani Antonio Armuzzi (Cantù Atletica), Vito Sardella (Associazione Podistica Valtenna), Andrea Zambelli (Associazione Polisportiva Atletica Scandiano), Marco Serasini (Asd Tosco-Romagnola), il compagno di squadra Alessandro Benerecetti, Andrea Bernabei (Polisportiva Zola Sezione Atletica),
In corsa per preparare la cento del Passatore Davide Cassani, Commissario tecnico della squadra nazionale di ciclismo su strada ed ex azzurro della bicicletta. N

el settore femminile la slovena Neza Mravlje (AD Kronos), si gioca il titolo di campionessa conquistato lo scorso anno con Silvia Tamburi (Atletica AVIS Perugia), che alla maratona di Russi è salita sul gradino più alto del podio e la croata Marija Vrajic (AK Maksimir), vincitrice nel 2008, Monica Carlin (GS Valsugana Trentino) , tre sigilli nell'albo d'oro della gara, Paola Sanna (Bergamo Stars Atletica), due centri nel palmares della 50 di Romagna.
2300 saranno i camminatori impegnati su percorsi alternativi a dimensione di fiato di 11 e 2 chilometri.

L'appuntamento sportivo avrà la copertura televisiva di Teleromagna (canale 14), Nuovarete (canale 110), Web TV (www.toprunnerstv.com).

Info : Tel. 0546.50336 – 349.4420526 – 335.1407676
 

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20 aprile 2015 1 20 /04 /aprile /2015 08:32

(Vincenzo Ferro)Tra sabato 11 e domenica 12 aprile 2015 ho partecipato ai Campionati Mondiali ed Europe di 24ore a Torino. Gli altri siciliani presenti alla partenza erano Michele D'Errico, Inge Poidomani e Alberto Bertuccio. Ognuno aveva preparato la gara in modo diverso e voleva portare a casa un risultato importante visto anche il carattere internazionale dell'evento. Personalmente si trattava di consolidare un risultato acquisito nella prima gara analoga portata a termine alla fine dell'anno 2014 presso Putignano ma sicuramente l'obiettivo era senz'altro quello di andare oltre i 151km e mezzo li conseguiti. Arrivato nel primo pomeriggio di venerdì ho avuto la possibilità e la fortuna di assistere alla presentazione ufficiale delle squadre partecipanti presso lo Stadio Nebiolo all'interno del Parco Ruffini, un bellissimo polmone verde dentro una città apparsa poco caotica e con un sistema viario ampio e poco congestionato dovuto anche alla completa chiusura di negozi e alimentari che invece dalle nostre parti “vive” esageratamente nelle ore del week-end.

Al ritiro pettorale si respirava già un’aria insolita dovuta alla presenza di numerosissimi stranieri venuti anche d’oltreoceano.. addirittura è stato difficile trovare altri italiani!!!

Algeria, Australia, Austria….. incominciavano a sfilare le rappresentative con tutti gli atleti felici e sorridenti ed infine, a chiudere lo show, l’Italia capitanata da Nerino Paoletti grandissimo atleta che ho avuto la fortuna di conoscere in varie ultramaratone così come la fortissima e umilissima Luisa Zecchino. Dopo i saluti di rito del Comitato Organizzatore ci siamo ritrovati tutti in piedi per il saluto alla nostra Bandiera e vi confesso che un brivido di commozione ha attraversato tutto il mio corpo quando insieme ai presenti ho intonato l’Inno di Mameli.

La mattina seguente arriviamo insieme a Michele al Parco e ci ritroviamo con Inge. Bisognava prepararsi alla gara soprattutto dal punto di vista logistico! Nonostante non mi reputi un veterano della strada (due anni e mezzo di gare e solamente 20 tra ultramaratone e maratone al mio attivo fino a quel momento) ho acquisito una certa esperienza nella gestione di questa tipologia di gara avendo partecipato a diverse 6Ore, una 50km, due volte il Passatore, due Ultratrail, una 12 Ore, una 24Ore e soprattutto una sfida in trekking in autosufficienza di 78km da Capo d’Orlando a Randazzo in Linearetta insieme alla mia “sorella” runner SuperElena Cifali.

Una endurance da 24 Ore si progetta e si programma non solo con l’allenamento ma soprattutto dalla logistica. E vi posso assicurare che avere la fortuna di essere seguiti in gara, nei cambi e nei ristori è sicuramente e senza ombra di dubbio un grande vantaggio. Detto questo io, come del resto anche i miei amici siciliani di gran lunga più esperienti dello scrivente, ho dovuto arrangiarmi da solo!! Poiché abbiamo la “fortuna” di partire sempre da molto lontano non puoi portarti dietro tante cose specialmente quando devi prendere l’aereo. Pertanto bisogna scegliere bene cosa mettere in borsa per gestire al meglio diverse situazioni che possono venirsi a creare durante la competizione. I team delle nazionali partecipanti al Campionato del Mondo ed Europeo sono stati collocati con i loro gazebi all’interno dello stadio lungo il rettilineo opposto al gonfiabile con la postazione di rilevazione cronometrica. Agli accompagnatori dei partecipanti alla gara Open, invece è stato concessa la sistemazione lungo il rettilineo all’esterno dello stadio che coincideva con l’area di Partenza della manifestazione. In tanti hanno incominciato a sistemare i propri gazebi e noi appena arrivati abbiamo segnato e delimitato con un bastone sul fondo sterrato la nostra area di neutralizzazione. Dopodichè siamo riusciti a procurare dei tavoli e delle sedie, mentre la carissima ultraranner Marinella Satta metteva a disposizione delle brandine da campeggio con coperte. Ognuno ha preparato con cura il proprio spazio non tralasciando nulla al caso; tra poco meno di un’ora avrebbe avuto inizio l’avventura e per le lunghissime 24 ore seguenti quello spazio sarebbe stato il nostro punto base. Come da previsioni meteo l’aria era primaverile ma ci sarebbe stato molto caldo nelle ore centrali (si è arrivati a 26°C) mentre la notte era previsto un repentino abbassamento delle temperature (minima registrata 8°C nelle ore notturne). I giudici di gara ci avevano informati che anche la gara Open sarebbe stata assoggettata alle regole del Campionato Mondiale pertanto solo maglie delle rispettive società e niente sponsor!! Pertanto ho scelto (!) di partire con la mia unica canotta della Atletica Sicilia e pantaloncini corti; sul tavolo nelle mie sacche avevo preparato: 2 maglie a manica corta, 1 maglia termica manica lunga, guanti, gilet, manicotti, calze, pantaloncini corti, pantaloni aderenti lunghi, 2 bandane, giacca k-way e crema. Considerata la caratteristica di endurance della gara durante gli allenamenti di preparazione ho evitato di fare uso di ogni tipo di integratore, barrette, gel o quant’altro e pertanto non avevo previsto alcun supporto alimentare ad eccezione di una bottiglietta da ½ litro di acqua naturale che è servita durante le soste notturne. Infatti in una 24Ore l’organizzazione deve essere molto attenta e non può e non deve fare mancare nulla agli atleti in gara… all’unico posto ristoro ufficiale ubicato sul rettilineo subito dopo la stazione di cronometraggio si poteva trovare di tutto già dai primi chilometri: acqua, coca cola, the freddo, sali minerali, biscotti, torta, crostate, marmellata, burro, formaggi, prosciutto, miele, pane, arance, mele, frutta secca e dopo le prime ore di gara the caldo, caffè, patate bollite, pasta e riso. Nonostante questo dovete immaginare che anche all’interno dei gazebi o delle tende dei supporter dei runner della gara Open si cucinava sul posto e vi assicuro che intorno alle 14:00 il profumo che avrebbe avvolto l’intero circuito era davvero invitante!!!

Prima della partenza insieme a Inge abbiamo fatto un giro del circuito lungo esattamente 2,00 km; dal rettilineo del nostro punto base si entrava all’interno dello stadio con una curva a dx oltre 90° e una discesa molto ripida di circa 40m, conclusa con una cunetta insidiosa, ci portava in pista. All’uscita ritrovavamo il tratto precedente in salita e con un’altra curva a dx 90° ritrovavamo un rettilineo di circa 200m. altra curva a dx 90° e davanti a noi un lungo rettilineo alberato di circa 400m. Nuova curva a dx meno 90° e nuovo rettilineo di 300m. In quel punto curva a sx 90° e tratto in leggera pendenza positiva con finale curva a gomito 180° dove era presente un altro punto di controllo chip. Stesso tratto in leggera pendenza negativa e nuova curva a dx 90° con curva a sx che ci riportava al rettilineo d’inizio. Ci eravamo incrociati con Alberto che aveva fatto la stessa cosa. Lo start è avvenuto alle 10:00 del sabato; 100 metri separavano la linea di partenza dei nazionali partecipante ai Mondiali dagli Open. Durante le prime ore di gara il ritmo è stato abbastanza tranquillo ed in linea con gli allenamenti. Dopo meno di quattro ore avevo percorso 20 giri e avevo meritato il primo piatto di pasta. Alle sei ore di gara completo il 28 giro insieme Michele; Alberto ci precede di due giri mentre Inge si trova 2 giri dietro. A mio parere due indicatori importanti per controllare e fare delle prime previsioni sul risultato finale raggiungibile sono il passaggio alle 12 ore ed il raggiungimento dei 100km! Quest’ultimo lo considero più di un traguardo intermedio… è una vera conquista e mi riporta alla mitica gara del Passatore che però non può essere messa sulla stessa bilancia. Precedentemente dopo 12ore avevo percorso 85km mentre avevo raggiunto i 100km in 14:20. Ebbene fino a quel momento le gambe giravano a meraviglia, nessun fastidio niente fiatone, alimentazione sotto controllo. Ad ogni giro non mancava qualcuno che mi incitava ed anche io ricambiavo alle atlete e atleti stranieri ma soprattutto con i nostri Nazionali. Tra i volti noti non potrei fare a meno di parlare di Ivan Cudin! Del suo valore meramente sportivo neanche mi soffermo tante le sue vittorie e record; avevo letto che era una persona semplice e umile e lo ha dimostrato anche in gara sempre sorridente e pronto a ricambiare tutti gli incitamenti. Addirittura è sembrato ai miei occhi ancora più “umano” quando per problemi al ginocchio ha dovuto fermarsi e poi ha completato la gara camminando. Già! Per ottenere un grande risultato non bisogna fermarsi, se non per pochissimo tempo, ma non tutti riescono a mantenere il ritmo fino alla fine. A tal proposito, consapevole delle mie possibilità, avevo programmato di effettuare una unica sosta lunga per riposare subito dopo il raggiungimento dei 100km. Alle prime 12 ore di gara avevo percorso ben 94km ed il traguardo dei 100km è arrivato dopo 13:06; dunque ricco rifornimento con the caldo cioccolato e riso in bianco e guadagno una sosta di 2h. Quando rientro in gara sono le 2:00 della Domenica, l’aria è abbastanza fredda e umida ed un fastidioso venticello impatta su di noi lungo il tunnel in discesa d’ingresso allo stadio. In quel momento sono al 54giro, Michele sta completando il 61°, Inge il 56° mentre Alberto sembra volare e si accinge a completare il 66° giro. Riposato ed effettuato il cambio completo con pantaloni lunghi, maglia + gilet, manicotti, guanti e bandana, ritrovo la freschezza della mattinata; non sento alcun fastidio per la temperatura (in tanti correvano o per lo più camminavano coperti in malo modo con addosso coperte termiche o piumini) penso agli allenamenti di qualche giorno prima fatti ai Monti Rossi con le stesse condizioni meteo, Tre, quattro cinque giri, 10km in meno di un’ora, recupero posizioni il mio ritmo è addirittura più veloce dei migliori nazionali… però al 60° giro avverto all’improvviso un fastidioso dolore al ginocchi dx; in tanti avevano già avvertito quel dolore come Michele… come il campione Cudin!! Allo stesso momento cala il buio su tutto l’impianto sportivo e le luci spot illuminano a presepe lo stadio e gli stand sembrano vere e proprie bancarelle alimentari. Senza il tabellone illuminato che rappresenta il punto di riferimento entro nello sconforto e perdo il senso della distanza,,,, fare un giro nelle condizioni di quel momento diventava sempre più difficile. Altri due giri e controvoglia ma necessariamente dovevo guadagnare nuovamente la brandina. Resto fermo per un ora abbondante al riparo nel pistino indoor sotto la tribuna. Al risveglio scorgo dei soccorritori della croce rossa che armeggiando flebo, massaggiano e curano un runner disteso su una brandina qualche fila davanti a me. Rientro in gara alla 20°ora, l’illuminazione era stata ripristinata ma sono ancora al 64° giro; contemporaneamente la gara dei miei amici non aveva visto sosta , Michele anche se dolorante aveva concluso il suo 67°giro, Inge col suo passo leggero ma costante aveva superato i 65 giri mentre Alberto continuava a macinare kilometri giungendo ai 77 giri. Una delle caratteristiche affascinanti di una gara di 24Ore, ma nello stesso momento logoranti dal punto di vista mentale, è il fatto che ti ritrovi sempre con le stesse persone che girano insieme a te, chi più lento chi più veloce,.. ma il bello è che tutti iniziano e finiscono allo stesso tempo e , si può dire, nello stesso posto! Quando si è costretti a camminare ci si guarda intorno e si scoprono personaggi e interpreti della gara ognuno a suo modo; il padre con la figlia, le signore avanti con l’età ma con la freschezza mentale di una ragazzina, un cinese che aveva tutte e due le braccia ingessate!! i norvegesi solo in canotta anche durante la notte, la cinese che vomitava sempre nello stessa grata, ed in particolare i tifosi che incitavano ad ogni giro per tutto il tempo tra i più casinisti i francesi, tedeschi e inglesi, anche i cinesi non erano da meno ma con garbo e quell’eleganza semplice che li contraddistingue. Gli stand dei nazionali sembravano tanti supermercati per la quantità e la varietà di roba presente in tanti contenitori colorati e che i coach fornivano ad ogni giro ai propri atleti, proprio di tutto e di più!! Le prime luci del mattino rincuoravano tutti e annunciavano a breve la fine delle fatiche. Mancano due ore e sono ancora a 142km per un momento avverto la paura di non riuscire a portare a casa il risultato sperato, eppure mancano solamente altri 10km… certo normalmente senza pretese basterebbero meno di 55min ma dopo 22ore ogni giro sembra non terminare mai. Incomincio a riprendere ad alternare corsa e camminata e nonostante il dolore che nel frattempo si era fatto più insistente mi ritrovo a meno di un’ora dalla fine al 150°km. Era fatta!! Le fasi finali di una 24ore sono una sorta di passarella per tutti gli atleti; oramai sono le 9:00 del mattino e il pubblico è di nuovo tanto e tutti sorridono, applaudono, incitano coscienti che quando la sera precedente erano ritornati a casa ed erano andate nel proprio letto, i runner invece erano rimasti li a continuare a correre per tutta la notte, e per questo ai loro occhi noi apparivamo come Eroi. Si devo proprio ammettere che l’ultima ora è la più bella e ti da una carica tale da fare passare in secondo piano tutta la fatica. Risultato finale 156,2 km nuovo PB; bravissimi anche i miei amici siciliani, Michele ha effettuato circa 150km, Inge oltre 152 ed uno strepitoso Alberto alla prima esperienza ben oltre 191km

Un ringraziamento è d’obbligo verso chi ha preso, a pochi giorni dall’evento, le redini della manifestazione sobbarcandosi di un impegno immenso ma portato a termine direi in modo molto soddisfacente, visto soprattutto che c’è stato anche il rischio di annullamento che avrebbe rappresentato un’altra magra figura dell’Italia nei confronti di tutto il Mondo e per smentire le lamentele di qualcuno ho ricevuto proprio in questi giorni una mail che avvusava dell’invio di una medaglia ricordo a giusto riconoscimento dell’impegno messo da ognuno di noi. Ma vorrei concludere ringraziando Salvatore Calandriello, un caro amico runner che ho conosciuto l’anno scorso e che rappresenta un esempio di grande forza di volontà e di coraggio. Infatti Salvo una vita da maratoneta, è rimasto fermo sulla sedia a rotelle per parecchi anni a seguito di una malattia. I dottori gli avevano diagnosticato la impossibilità di ritornare a camminare. Ma la sua forza interiore e la sua grande fede hanno fatto sì che non solo ha ripreso a camminare ma è ritornato alle corse, e proprio questo Mondiale ha coinciso con il suo 5° anniversario della rinascita. La sua tenacia, la voglia ed il desiderio di partecipare alle ultra rappresentano la passione e la necessità fisiologica di ogni essere umano: sentirsi libero. Per questo motivo correre senza alcuna velleità ma solo per “essere” devono fare tanto riflettere e comprendere esistono tante situazioni difficili e noi siamo immensamente fortunati a poter fare tutto questo! Grazie Salvo

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20 aprile 2015 1 20 /04 /aprile /2015 08:32
24 ore di Torino 2015. il siciliano Vincenzo Ferro&friends alla gara open, abbinata al Mondiale 24 ore
24 ore di Torino 2015. il siciliano Vincenzo Ferro&friends alla gara open, abbinata al Mondiale 24 ore
24 ore di Torino 2015. il siciliano Vincenzo Ferro&friends alla gara open, abbinata al Mondiale 24 ore
24 ore di Torino 2015. il siciliano Vincenzo Ferro&friends alla gara open, abbinata al Mondiale 24 ore

Alla 24 ore di Torino 2015, svoltasi all'interno del Parco Ruffini tra l'11 e il 12 aprile scorsi, erano presenti anche quattro siciliani (3 uomini e una donna).

Specificatamente sono stati, il messinese Alberto Bertuccio (SM45, ASD Fidipide Messina) che, già finisher nel 2013 dell'impegnativa Nove Colli Running (primo siciliano in assoluto a sperimentare questa maxi-ultramaratona italiana, considerata tra le più impegnative al mondo) che, dopo aver ripetuto il percorso 91 volte ha conquistato la 14^ posizione assoluta e la medaglia d’argento nella sua categoria, salendo sul podio.

Dietro di lui, con 78 giri, in 5^ posizione di categoria, al 40° posto assoluto, s'è piazzato Vincenzo Ferro (SM45, ASD Atletica Sicilia).
La categoria SM60 ha visto in 48^ posizione assoluta e 4° di categoria Michele D’Arrigo (ASD Marsala DOC) che ha completato 74 giri in 24 ore.
La valorosa Inge Hack (SF60, ASD Modipa Athletic Club), unica donna a rappresentare la Sicilia, ha chiuso dopo 24 ore in 42^ posizione assoluta, conquistando la 2^ posizione di categoria con 76 giri compiuti.

Di seguito, il racconto di Vincenzo Ferro, particolarmente pregevole perchè è di atmosfera, coinvolgente tale da portare il lettore sul campo di gara e dargli un'idea dello svolgimento del Campionato del Mondo, di cui i partecipanti alla gara open, metre gareggiavano erano anche spettatori e testimoni.

Ma prima mi si consenta di dire che sicuramente un tributo come quello di Vincenzo Ferro induce a riflettere sul silenzio da parte degli organizzatori, nel divuvulgare degli articoli sul loro evento e - quel che è più grave - da parte della IUTA, che è l'Associazione Italiana che si occupa dello sviluppo e dell'organizzazione delle ultramaratone italiane e che ha mancato di divulgare un proprio commento ufficiale di bilancio dell'andamento della delegazione italiana, con un'analisi del risultato deludente conseguito.

Per esempio, solo dalle parole di Vincenzo Ferro, si viene a sapere che Ivan Cudin, si è infortunato al ginocchio e che, nonostante ciò, non potendo più correre efficacemente ha continuato a camminare nel circuito - coraggiosamewnte - sino alla fine della gara.

L'unico ad aver spezzato il silenzio negligente della IUTA, nell'aftermath del Mondiale 24 ore, è stato Vito Intini, con un piccolo - e mi si consenta di dire, dolente - editoriale pubblicato proprio sul sito della IUTA, in cui in qualche modo riflette sulle ragioni del vuoto di parole successivo al Mondiale.

Ma il silenzio, il vuoto di parole - soprattutto, se ostentati ed insistenti - non sono una buona cosa, perchè danno adito ad illazioni e a pensieri negativi, e rivelano da parte di coloro che proprio per la loro funzione istituzionale sono tenuti ad analizzare gli eventi che promuovono e che seguono per propria mission, una scarsa capacità di metabolizzazione.

Non si può soltanto affrontare con toni retorici e magniloquenti la vittoria e il buon piazzamente, quando arrivano, e tacere invece sulla sconfitta o, comunque, sulle prestazioni non buone: questo divario sa tanto del tentativo di occultare i cocci di un vaso rotto sotto il tappeto di casa, perchè nessuno si accorga del danno che è stato fatto.

Ed invece tutti gli appassionati di ultramaratona, sono assetati di notizie ufficiali e sono desiderosi di poter leggere un resoconto ufficale sull'andamento della prestazione della delegazione italiana che sia proveniente da una fonte qualificata ed ufficiale. 

Chiusa la parentesi, leggiamo adesso il resoconto di Vincenzo Ferro.

 

(Vincenzo Ferro)Tra sabato 11 e domenica 12 aprile 2015 ho partecipato ai Campionati Mondiali ed Europei di 24 ore su strada a Torino, in particolare alla gara "open", aperta agli atleti non in rappresentanza nazionale. Gli altri siciliani presenti alla partenza erano Michele D'Errico, Inge Hack Poidomani e Alberto Bertuccio.

Ognuno aveva preparato la gara in modo diverso e voleva portare a casa un risultato importante visto anche il carattere internazionale dell'evento.

Personalmente, si trattava di consolidare un risultato acquisito nella prima gara analoga portata a termine alla fine dell'anno 2014 a Putignano (Puglia), ma sicuramente il mio obiettivo era quello di andare oltre i 151 km e mezzo lì realizzati.

Arrivato nel primo pomeriggio di venerdì ho avuto la possibilità e la fortuna di assistere alla presentazione ufficiale delle squadre partecipanti presso lo Stadio Nebiolo all'interno del Parco Ruffini, un bellissimo polmone verde dentro una città apparsa poco caotica e con un sistema viario ampio e poco congestionato dovuto anche alla completa chiusura di negozi e alimentari che invece dalle nostre parti “vive” esageratamente nelle ore del week-end.

Al ritiro dei pettorali si respirava già un’aria insolita dovuta alla presenza di numerosissimi stranieri venuti anche d’oltreoceano: tanto numerosi che risultava difficile incontrare altri italiani!

Algeria, Australia, Austria... Incominciavano a sfilare le rappresentative con tutti gli atleti felici e sorridenti ed infine, a chiudere lo show, la squadra italiana capitanata da Nerino Paoletti grandissimo atleta che ho avuto la fortuna di conoscere in varie ultramaratone, così come la fortissima e umilissima Luisa Zecchino.

Dopo i saluti di rito del Comitato Organizzatore ci siamo ritrovati tutti in piedi per il saluto alla nostra Bandiera e vi confesso che un brivido di commozione ha attraversato tutto il mio corpo quando insieme ai presenti ho intonato l’Inno di Mameli.

La mattina seguente arriviamo insieme a Michele al Parco e ci ritroviamo con Inge. Bisognava prepararsi alla gara soprattutto dal punto di vista logistico! Nonostante non mi reputi un veterano della strada (due anni e mezzo di gare e solamente 20 tra ultramaratone e maratone al mio attivo fino a quel momento) ho acquisito una certa esperienza nella gestione di questa tipologia di gara avendo partecipato a diverse 6 ore, ad una 50 km, a due edizioni della 100 km del Passatore, a due Ultratrail, ad una 12 ore, ad una 24 ore e, soprattutto, ad una sfida in trekking in autosufficienza di 78 km da Capo d’Orlando a Randazzo in Linearetta insieme alla mia “sorella” ultrarunner SuperElena Cifali.

Un'endurance da 24 Ore si progetta e si programma non solo con l’allenamento, ma soprattutto dalla logistica. E vi posso assicurare che avere la fortuna di essere seguiti in gara, nei cambi e nei ristori è sicuramente e senza ombra di dubbio un grande vantaggio. Detto questo io, come del resto anche i miei amici siciliani di gran lunga con più esperienza dello scrivente, ho dovuto arrangiarmi da solo!!

Poiché abbiamo la “fortuna” di partire sempre da molto lontano non puoi portarti dietro tante cose specialmente quando devi prendere l’aereo. Pertanto bisogna scegliere bene cosa mettere in borsa per gestire al meglio diverse situazioni che possono venirsi a creare durante la competizione.

I team delle nazionali partecipanti al Campionato del Mondo ed Europeo sono stati collocati con i loro gazebi all’interno dello stadio lungo il rettilineo opposto al gonfiabile con la postazione di rilevazione cronometrica. Agli accompagnatori dei partecipanti alla gara Open, invece è stato concessa la sistemazione lungo il rettilineo all’esterno dello stadio che coincideva con l’area di Partenza della manifestazione. In tanti hanno incominciato a sistemare i propri gazebi e noi appena arrivati abbiamo segnato e delimitato con un bastone sul fondo sterrato la nostra area di neutralizzazione. Dopodiche siamo riusciti a procuraric dei tavoli e delle sedie, mentre la carissima ultraranner Marinella Satta metteva a nostra disposizione delle brandine da campeggio con coperte.

Ognuno ha preparato con cura il proprio spazio non tralasciando nulla al caso; dopo poco meno di un’ora avrebbe avuto inizio l’avventura e per le lunghissime 24 ore seguenti quello spazio sarebbe stato il nostro punto-base. Come da previsioni meteo l’aria era primaverile, ma ci sarebbe stato molto caldo nelle ore centrali (si è arrivati a 26°C), mentre la notte era previsto un repentino abbassamento delle temperature (minima registrata 8°C nelle ore notturne).

I giudici di gara ci avevano informati che anche la gara Open sarebbe stata assoggettata alle regole del Campionato Mondiale, pertanto solo maglie delle rispettive società e niente sponsor!

Pertanto ho scelto (!) di partire con la mia unica canotta della Atletica Sicilia e pantaloncini corti; sul tavolo nelle mie sacche avevo preparato: 2 maglie a manica corta, 1 maglia termica manica lunga, guanti, gilet, manicotti, calze, pantaloncini corti, pantaloni aderenti lunghi, 2 bandane, giacca k-way e crema.

Considerata la caratteristica di endurance della gara durante gli allenamenti di preparazione ho evitato di fare uso di ogni tipo di integratore, barrette, gel o quant’altro e pertanto non avevo previsto alcun supporto alimentare ad eccezione di una bottiglietta da ½ litro di acqua naturale che è servita durante le soste notturne. Infatti in una 24 ore l’organizzazione deve essere molto attenta e non può e non deve fare mancare nulla agli atleti in gara…

Infatti, in corrispondenza dell’unico posto ristoro ufficiale ubicato sul rettilineo subito dopo la stazione di cronometraggio si poteva trovare di tutto già dai primi chilometri: acqua, coca cola, the freddo, sali minerali, biscotti, torta, crostate, marmellata, burro, formaggi, prosciutto, miele, pane, arance, mele, frutta secca e dopo le prime ore di gara the caldo, caffè, patate bollite, pasta e riso.

Nonostante questo dovete immaginare che anche all’interno dei gazebi o delle tende dei supporter dei runner della gara Open si cucinava sul posto e vi assicuro che intorno alle 14:00 il profumo che avrebbe avvolto l’intero circuito era davvero invitante!

Prima della partenza insieme a Inge abbiamo fatto un giro del circuito lungo esattamente 2,00 km; dal rettilineo del nostro punto base si entrava all’interno dello stadio con una curva a dx oltre 90° e una discesa molto ripida di circa 40 m, conclusa con una cunetta insidiosa, ci portava in pista. All’uscita ritrovavamo il tratto precedente in salita e con un’altra curva a dx 90° ritrovavamo un rettilineo di circa 200 m. altra curva a dx 90° e davanti a noi un lungo rettilineo alberato di circa 400 m. Nuova curva a dx meno 90° e nuovo rettilineo di 300m. In quel punto curva a sx 90° e tratto in leggera pendenza positiva con finale curva a gomito 180° dove era presente un altro punto di controllo chip. Stesso tratto in leggera pendenza negativa e nuova curva a dx 90° con curva a sx che ci riportava al rettilineo d’inizio.

Ci eravamo incrociati con Alberto che aveva fatto la stessa cosa.

Lo start è avvenuto alle 10:00 del sabato; 100 metri separavano la linea di partenza dei nazionali partecipante ai Mondiali dagli Open.

Durante le prime ore di gara il ritmo è stato abbastanza tranquillo ed in linea con gli allenamenti. Dopo meno di quattro ore avevo percorso 20 giri e avevo meritato il primo piatto di pasta.

Alle sei ore di gara ho completato il 28° giro insieme a Michele; Alberto ci precedeva di due giri mentre Inge si trova 2 giri dietro.

A mio parere due indicatori importanti per controllare e fare delle prime previsioni sul risultato finale raggiungibile sono il passaggio alle 12 ore ed il raggiungimento dei 100 km!

Quest’ultimo lo considero più di un traguardo intermedio… è una vera conquista e mi riporta alla mitica gara del Passatore che però non può essere messa sulla stessa bilancia. Precedentemente, dopo 12 ore avevo percorso 85 km, mentre avevo raggiunto i 100km in 14:20.

Ebbene fino a quel momento le gambe giravano a meraviglia, nessun fastidio niente fiatone, alimentazione sotto controllo.

Ad ogni giro non mancava qualcuno che mi incitava ed anche io ricambiavo all'indirizzo delle atlete e degli atleti stranieri, ma soprattutto con i nostri Nazionali.

Tra i volti noti non posso fare a meno di parlare di Ivan Cudin! Del suo valore meramente sportivo neanche mi soffermo tante le sue vittorie e record; avevo letto che era una persona semplice e umile e lo ha dimostrato anche in gara sempre sorridente e pronto a ricambiare tutti gli incitamenti. Addirittura è sembrato ai miei occhi ancora più “umano” quando per problemi al ginocchio ha dovuto fermarsi e poi ha completato la gara camminando.

Già! Per ottenere un grande risultato non bisogna fermarsi, se non per pochissimo tempo, ma non tutti riescono a mantenere il ritmo fino alla fine.

A tal proposito, consapevole delle mie possibilità, avevo programmato di effettuare una unica sosta lunga per riposare subito dopo il raggiungimento dei 100 km. Alle prime 12 ore di gara avevo percorso ben 94 km ed il traguardo dei 100 km è arrivato dopo 13:06; dunque, mi sono meritato un ricco rifornimento con the caldo cioccolato e riso in bianco e una sosta di 2h.

Quando sono rientrato in gara erano le 2:00 della Domenica, l’aria era abbastanza fredda e umida ed un fastidioso venticello impattava su di noi lungo il tunnel in discesa d’ingresso allo stadio. In quel momento ero al 54 giro, Michele stava completando il suo 61°, Inge il 56° mentre Alberto sembrava volare e si accingeva a completare il 66° giro. Riposato ed effettuato il cambio completo con pantaloni lunghi, maglia+gilet, manicotti, guanti e bandana, ritrovo la freschezza della mattinata; non sentendo alcun fastidio per la temperatura (in tanti correvano o per lo più camminavano coperti in malo modo con addosso coperte termiche o piumini), mi sono ritrovato a pensare agli allenamenti di qualche giorno prima fatti ai Monti Rossi con le stesse condizioni meteo, Tre, quattro cinque giri, 10 km in meno di un’ora, recupero posizioni, e il mio ritmo è addirittura più veloce dei migliori nazionali…

Però, al 60° giro, avverto all’improvviso un fastidioso dolore al ginocchio dx; in tanti avevano già avvertito quel dolore come Michele… come il campione Cudin!! Allo stesso momento cala il buio su tutto l’impianto sportivo e le luci spot illuminano a presepe lo stadio e gli stand sembrano vere e proprie bancarelle alimentari.

Senza il tabellone illuminato che rappresenta il punto di riferimento entro nello sconforto e perdo il senso della distanza... 

Fare un giro nelle condizioni di quel momento diventava sempre più difficile.

Altri due giri e controvoglia ma necessariamente sentivo che dovevo guadagnare nuovamente la brandina.

Sono rimasto fermo per un ora abbondante al riparo nel pistino indoor sotto la tribuna.
Al risveglio, ho scorto dei soccorritori della croce rossa che armeggiando flebo, massaggiano e curano un runner disteso su una brandina qualche fila davanti a me.

Sono rientrato in gara alla 20^ ora, quando l’illuminazione era stata ripristinata: ma ero fermo al 64° giro; contemporaneamente la gara dei miei amici non aveva visto sosta, Michele - anche se dolorante - aveva concluso il suo 67°giro; Inge col suo passo leggero ma costante aveva superato i 65 giri, mentre Alberto continuava a macinare chilometri giungendo ai 77 giri.

Una delle caratteristiche affascinanti di una gara di 24 ore, ma nello stesso momento logoranti dal punto di vista mentale, è il fatto che ti ritrovi sempre con le stesse persone che girano insieme a te, chi più lento chi più veloce,.. ma il bello è che tutti iniziano e finiscono allo stesso tempo e , si può dire, nello stesso posto!

Quando si è costretti a camminare ci si guarda intorno e si scoprono personaggi e interpreti della gara ognuno a suo modo; il padre con la figlia, le signore avanti con l’età ma con la freschezza mentale di una ragazzina, un cinese che aveva tutte e due le braccia ingessate!! i norvegesi solo in canotta anche durante la notte, la Giapponese che vomitava sempre nello stessa grata, ed in particolare i tifosi che incitavano ad ogni giro per tutto il tempo tra i più casinisti i Francesi, i Tedeschi e gli Inglesi, anche i Giapponesi non erano da meno ma con garbo e quell’eleganza semplice che li contraddistingue.

Gli stand delle Delegazioni nazionali sembravano tanti supermercati per la quantità e la varietà di roba presente in tanti contenitori colorati e che i coach fornivano ad ogni giro ai propri atleti, proprio di tutto e di più! 

Le prime luci del mattino rincuoravano tutti e annunciavano a breve la fine delle fatiche. Mancano due ore al termine ed io sono ancora a 142 km: per un momento avverto la paura di non riuscire a portare a casa il risultato sperato, eppure mancano solamente altri 10 km… Certo, normalmente, senza pretese basterebbero meno di 55 minuti per coprire questa distanza, ma dopo 22 ore ogni giro sembra non terminare mai. 

Incomincio a riprendere ad alternare corsa e camminata e nonostante il dolore che nel frattempo si era fatto più insistente mi ritrovo a meno di un’ora dalla fine al 150°km.

Era fatta!! Le fasi finali di una 24 ore sono una sorta di passarella per tutti gli atleti; oramai sono le 9:00 del mattino e il pubblico è di nuovo tanto e tutti sorridono, applaudono, incitano coscienti che quando la sera precedente erano ritornati a casa ed erano andati a rintanarsi nel proprio letto, i runner invece erano rimasti li a continuare a correre per tutta la notte, e per questo ai loro occhi noi apparivamo come Eroi. Si devo proprio ammettere che l’ultima ora è la più bella e ti da una carica tale da fare passare in secondo piano tutta la fatica accumulata.

Per me il risultato finale é stato di 156,2 km nuovo PB; bravissimi anche i miei amici siciliani, Michele ha effettuato circa 150 km, Inge oltre 152 ed uno strepitoso Alberto alla prima esperienza ben oltre 191 km

Un ringraziamento è d’obbligo verso chi ha preso, a pochi giorni dall’evento, le redini della manifestazione, sobbarcandosi ad un impegno immenso, ma riuscendo a portare a termine - direi in modo molto soddisfacente, -visto soprattutto che c’è stato anche il rischio di annullamento che avrebbe rappresentato un’altra magra figura dell’Italia nei confronti di tutto il Mondo e per smentire le lamentele di qualcuno ho ricevuto proprio in questi giorni una mail che avvisava dell’invio di una medaglia-ricordo per tutti i partecipanti alla gara Open, a giusto riconoscimento dell’impegno messo da ognuno di noi.

Ma vorrei concludere ringraziando Salvatore Calandriello, un caro amico runner che ho conosciuto l’anno scorso e che rappresenta un esempio di grande forza di volontà e di coraggio. Infatti Salvo una vita da maratoneta, è rimasto fermo sulla sedia a rotelle per parecchi anni a seguito di una malattia.

I dottori gli avevano diagnosticato la impossibilità di ritornare a camminare. Ma la sua forza interiore e la sua grande fede hanno fatto sì che non solo ha ripreso a camminare ma è ritornato alle corse, e proprio questo Mondiale ha coinciso con il suo 5° anniversario della rinascita. La sua tenacia, la voglia ed il desiderio di partecipare alle ultra rappresentano la passione e la necessità fisiologica di ogni essere umano: sentirsi libero. Per questo motivo correre senza alcuna velleità ma solo per “essere” devono fare tanto riflettere e comprendere esistono tante situazioni difficili e noi siamo immensamente fortunati a poter fare tutto questo! Grazie, Salvo!

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18 aprile 2015 6 18 /04 /aprile /2015 21:12
100 km del Gargano (1^ ed.). La vittoria é andata a Luca Morstabilini e a Viviana Verri. Buona la prima con numerosi partecipanti e apprezzamenti per la bellezza e le suggestioni del percorso
100 km del Gargano (1^ ed.). La vittoria é andata a Luca Morstabilini e a Viviana Verri. Buona la prima con numerosi partecipanti e apprezzamenti per la bellezza e le suggestioni del percorso
100 km del Gargano (1^ ed.). La vittoria é andata a Luca Morstabilini e a Viviana Verri. Buona la prima con numerosi partecipanti e apprezzamenti per la bellezza e le suggestioni del percorso

Si è svolta, tra sabato 11 domenica 12 aprile 2015. la prima edizione della 100 km nel Gargano, gara podistica organizzata dal GS Stracagnano, con lo scopo di promuovere il territorio garganico, naturalmente votato alla pratica dell’attività sportiva all’aperto.

Corposo il palinsesto della manifestazione che ha previsto la 100 km e la maratona, partite in contemporanea sabato 11 maggio, da Vico del Gargano, per attraversare la Foresta Umbra e Vieste  - dov'era ubicato il traguardo della maratona - e per proseguire verso Peschici (km 65) e Rodi Garganico (km 80) e arrivare a Cagnano Varano.

Domenica 12 maggio erano, invece, in programma la 15 km e la Mezza maratona, con partenza in contemporanea da Vico del Gargano e arrivo ad Ischitella.

Gran parte del successo che questa prima ha registrato è da attribuire al percorso, sicuramente impegnativo per le quattro gare, ma spettacolare ed unico nel suo insieme, con il favore di una temperatura gradevolissima: tutti questi elementi hanno veramente contribuito a  dar vita ad una bella cartolina del Gargano.

E' riuscito a fare vermaente bene con impegno e dedizione, Pasquale Giuliani, ideatore della manifestazione, podista di lungo corso, ultramaratoneta, con nove partecipazioni alla 100 km del Passatore, che è riuscito, con enormi sacrifici, mosso dalla passione per il suo sport, e l’amore per la sua terra, a portare sul Gargano un ottimo numero di podisti, ripartiti nelle quatto gare, per una manifestazione unica nel suo genere, al suo esordio.

Un ringraziamento va. inoltre, alle tante Associazioni di volontariato che hanno assistito gli atleti lungo il percorso e presidiato gli incroci e alle Istituzioni che hanno patrocinato la manifestazione.

Unanime il giudizio dei veri protagonisti della due giorni appena conclusa: “Gara dura, percorso impegnativo, paesaggio spettacolare, sicuramente da rifare, ci torneremo per la seconda edizione”.

85 sono stati i finisher della 100 km. 
77 i finisher della Maratona.
41 i maratoneti e 59 quelli che hanno gareggiato sui 15 km.

Ad aggiudicarsi la prima 100 km nel Gargano è stato Luca Morstabilini (Soresina Running) che ha percorso i 100 km in 8h41'19, precedendo Pierpaolo Cazzorla (SEI sport) e Angelo Semeraro (Gruppo Marathon Martina Franca); tra le donne Viviana Verri (F40, Atletica Amatori Corigliano) ha chiuso la 100 km in 10h51'30, precedendo Aurelia Rocchi (F50, Atletica Villa De Sanctis Roma) in 10h53'35 e Maria Girolama Monamarco (Happy Runner Altamura) in 13h34'49 e in quarta posizione Angela Gargano (Barletta Sportiva).

La maratona ha visto invece la vittoria di Raffaele Luciano (Running Club Torremaggiore) su Dorando Cursi (ASD Podistica Valmisa) e Marcello Mastrodicasa (M.C. Manoppello Sogeda), mentre tra le donne la vittoria è andata a Chiara Zurli (ASD F.A.R.T. Sport) su Rossella Leone (Podistica Lucera) e Barbara Bertola (Vicenza Runners).

A vincere la Mezza maratona è stato Antonio Bocale del G.S. Stracagnano, prima tra le donne Michelina D’Apolito dell’A.S. Pegaso, entrambi atleti di Cagnano Varano.

La 15 km ha visto la vittoria di Felice dell’Aquila (Podistica Valtenna) e Francesca Mangiacotti (ASD Atletica Padre Pio).

La 100 km del Gargano, in programma sabato 11 e domenica 12 aprile 2015, nasce dall'idea di promuovere il territorio e diffondere la pratica sportiva valorizzando il turismo sportivo inteso come sfruttamento consapevole di un territorio naturalmente predisposto per attività turistiche all'aria aperta.

100 km del Gargano - Homepage del sito web

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17 aprile 2015 5 17 /04 /aprile /2015 17:00
24 ore di Torino e Campionato del Mondo IAU 24 ore 2015. In corso di distribuzione la medaglia di partecipazione alla gara "open"

Contestualmente al Campionato del Mondo (più Europeo) IAU 24 ore su strada 2015, nel quadro della 24 ore di Torino si è svolta la gara "open", aperta a tutti gli atleti, sia pure in numero limitato, in funzione della capienza del circuito di gara e delle disposizioni impartite dalla IAU, allo scopo di garantire lo svolgimento di una gara regolare agli atleti impegnati nel Campionato del Mondo ed Europeo.

In totale sono stati 125 gli uomini e 24 le donne che hanno partecipato alla gara di 24 ore assieme agli atleti delle delegazioni nazionali, condividendo del circuito fatica, dolore e piaceri.

Degli uomini, l'onore del primo posto in classifica è spettato a Piero Lattarico, noto agli appassionati di ultramaratona per essere l'organizzatore della 24 ore di Grenobles (Entente Athletique, FRA), con 241,236 km, seguito dal pugliese Nicolangelo D'Avanzo (Bisceglie Running, M40, ITA) con 221,450 e da Tarcisio Fresia (GS Ermenegildo Zegna, M65, ITA) con 208,494.

Tra le donne, il primo posto è stato conquistato da Paola Addari (GS Runners Cagliari,f45, ITA), con 186,888 km, seguita da Elisa Suman (Venezia Runners Atletica, SF, ITA) con 167,750 km e da Mariagrazia Montabone (Atletica Giò 22 Rivera, F65, ITA) con 160,081 km.

Una menzione a parte meritano da parte mia che sono Siciliano, i quattro Siciliani presenti (3 uomini e una donna)

Alberto Bertuccio (SM45 – ASD Fidipide Messina) dopo aver ripetuto il percorso 91 volte ha conquistato la 14^ posizione assoluta e la medaglia d’argento nella sua categoria, salendo sul podio. Dietro di lui, con 78 giri, in 5^ posizione di categoria, al 40° posto assoluto, si è piazzato Vincenzo Ferro (SM45 – ASD Atletica Sicilia).
La categoria SM60 vede in 48^ posizione assoluta e 4° di categoria Michele D’Arrigo (ASD Marsala DOC) che ha completaTO 74 giri in 24 ore.
Inge Hack (SF60 – ASD Modipa Athletic Club), unica donna a rappresentare la Sicilia, ha chiuso dopo 24 ore in 42^ posizione assoluta, conquistando la 2^ posizione di categoria con 76 giri compiuti.

Le "ragazze" di ASD "Giro d'Italia Run" rendono noto che è in corso di distribuzione la medaglia di partecipazione alla gara open: per riceverla è suffciente inviare una e-mail a info@giroitaliarun.it. 

Le amiche del "Giro d'Italia Run" e della famiglia Caporaso, Cristina Borra, Tiziana Demaria e Laura Santanera, vogliono ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della "24 ore di Torino World Championship 2015", competizione ricompresa nel programma Torino 2015 Capitale Europea dello Sport", assegnata grazie all'impegno e alla dedizione profusi nel corso di 7 anni nell'ambito dell'organizzazione di manifestazioni di ultrarunning da parte della ASD Il Giro d'Italia Run", oggi divenuta ASD Giro d'Italia Run.
Al fine di rendere il giusto riconoscimento agli atleti che hanno partecipato alla gara "open" è in corso di distribuzione la medaglia di partecipazione.

Vi saremmo grati quindi se vorrete inviare via e-mail (info@giroitaliarun.it) il Vs. indirizzo in modo tale da poter recapitare la medaglia.
Auguriamo a tutti "buone corse" nella certezza di incontrarci nelle prossime manifestazioni targate Giro d'Italia Run.

Cristina Borra, Tiziana DeMaria e Laura Santanera

Cristina Borra, Tiziana Demaria, Laura Santanera - ASD Giro d'Italia Run

Classifica generale gara open maschile 24 ore di Torino 2015

Classifica generale gara open femminile 24 ore di Torino 2015

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16 aprile 2015 4 16 /04 /aprile /2015 07:03
Campionato del Mondo (+Europeo) IAU 24 ore su strada 2015. Il report ufficiale della IAU: la statunitense Nagy e il tedesco Reus, campioni del mondo 24 ore 2015

E' giunto alla sua conclusione il Campionato del Mondo 24 ore su strada della IAU, andato in scena a Torinonel circuito ricavato all'interno del Parco Ruffini, tra l'11 e il 12 aprile 2015.

Al Campionato del Mondo, alla sua 11^ edizione, era abbinato il Campionato europeo 24 ore su strada 2015.

Vincitori del IAU World Championships 2015 sono stati il tedesco Florian Reus con 263,899 km percorsi, e la statunitense Katalin Nagy (244,495 km).

Il podio maschile del Mondiale é stato interamente europeo: sul secondo gradino del podio, infatti, è salito il polacco Pawel Szynal (261,181 km), mentre al terzo posto si è piazzato il britannico Robbie Britton(261.140 km).

La gara femminile invece ha visto il predominio USA, con la conquista anche del secondo posto della classifica con Tracy Falbo (239,740 km), mentre al terzo posto si è piazzata la svedese Maria Jansson(238,964 km).

Di seguito il report finale della IAU (International Association of Ultrarunners), a firma di Hilary Walker, segretario generale dell'Associazione.

IAU 24 Hour World Championships won by Nagy and Reus.

For the IAU European Championships Jannsen joined with Reus for Gold Katalin Nagy (USA) and Florian Reus from Germany became the IAU 24H World Champions with Maria Janssen (SWE) joining Reus as IAU 24H European Champions as well.

Great Britain and USA won Gold in the team event. For the European Championships Sweden joined Great Britain for the top spot in the team event.

Last weekend in Turin, the European City of Sport for 2015, the IAU 24hr World and European Championships took place with 302 athletes from 40 countries starting in the Championships races.

The course was a 2 km loop around the Park Ruffini which was also holding the World Table Snooker Championships and American Football International Matches to add to spectator interest.

As usual there is a flurry at the start with a number of athletes intending to imprint themselves on the event and see if they can stay the course.

For the first hours the lead is less important, rather the athletes steady themselves for the hours ahead.

At six hours Yoshikazu Hara (JPN) was leading for the men but neither he nor his two close followers, Vasim Sharkov (RUS) and Elov Olsson (SWE) were going to feature in the final results. Tatyana Maslova (RUS) was leading for the women and interestingly she was being followed by Katalin Nagy ( USA), the eventual winner, at this stage.

At half way (12h) in the race, the men’s order was the same but with Nagy (USA) just edging in front of Maslova (RUS) .

However, in a 24H race the key time for race changes are the last four hours.

This is the equivalent to the race starting only at mile 20 in the marathon.

Germany’s Reus had been in the medal positions for some hours but showed his strength in the last hours of the race to move into gold medal position with Nagy ( USA) doing the same.

Pawel Szynal (POL) won the World and European silver medal but was only 40 metres in front of Robbie Britton (GBR) who was finishing fast in bronze.

This was the 24 hour equivalent of a photofinish.

In the ladies championships, Nagy (USA) the World Champion was followed by her compatriot Traci Falbo in silver with Maria Jansson (SWE) in World Bronze position.

Jansson became the European Champion as well.

For the World team medals, most teams settle their athletes into their own race pace for the first two thirds of the race but the athletes begin to work for their team positions.

Regular information from the electronic lap recordings are key for this to work. GBR used this well from an early low position for their team to come through strongly to win Gold for the mens team with the USA having three superlative individual performances for the ladies top podium place.

In the European Team Championships, Germany and France joined Great Britain on the podium for the men with Sweden, Poland and Great Britain being the medal winners for the ladies teams.

Report by: Hilary Walker, IAU General Secretary

 

Vedi anche il precedente articolo, di sintesi dfinale, pubblicato su questo magazine.

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13 aprile 2015 1 13 /04 /aprile /2015 20:53
6 ore di San Gregorio e 6 ore di Capo d'Orlando. Due esempi del fatto che il movimento delle Ultra in Sicilia è in crescita6 ore di San Gregorio e 6 ore di Capo d'Orlando. Due esempi del fatto che il movimento delle Ultra in Sicilia è in crescita
6 ore di San Gregorio e 6 ore di Capo d'Orlando. Due esempi del fatto che il movimento delle Ultra in Sicilia è in crescita

Le 6 ore podistiche, più di altre ultramaratone, rappresentano il trait d'union, tra la classica distanza della maratona e il variegato mondo delle Ultra. E, in effetti, rappresentano un'ottimo modo di sperimentarsi oltre il limite dei 42,195 km.

Innanzitutto perché possono essere bene il trampolino di lancio nel territorio sconosciuto di ciò che si trova al di là del 43° km, in una situazione rassicurante: nel senso che non si è lanciati in un percorso in linea (come accade con la 100 km del Passatore) o in un circuito con partenza ed arrivo nello stesso punto (com'è il caso, ad esempio, della classica 50 km di Romagna), ma si gareggia su di un circuito di lunghezza variabile tra 1000 e 2500 metri (il più delle volte è così, con delle rare eccezioni in cui detto circuito potrebbe anche sfiorare i 5000 metri), con posto di ristoro unico e facile accesso alla cosiddetta "zona di neutralizzazione" dove il podista in gara può riporre tutta la sua attrezzatura, i suoi ricambi, le scarpe di riserva, e i ristori personalizzati.

In altri termini, nelle 6 ore ci si può testare nelle proprie competenze per un'eventuale ultra in una situazione "protetta", quasi da laboratorio: senza troppe incognite, se non quella legata alla necessità di macinare nelle 6 ore una distanza superiore a quella della maratona (questa è la regola-base di una 6 ore: se no che ultra sarebbe?).

La gara su circuito da ripetere più volte è inoltre rassicurante, poichè per tutta la durata della gara ci si vede gli uni con gli altri e i più forti sono in gara esattamente per lo stesso tempo dei più lenti (con la differenza che nel periodo di tempo dato macinano più chilometri), però si ha la sensazione di vivere un'impresa condivisa e non si è oberati dalla schiacciante superiorità dei più esperti e dei più forti, come può capitare in un'ultramaratona in linea, mettiamo una 100 km, in cui il podista con la capacità di correre i 100 km in 13-14 ore che arriva a metà percorso potrebbe essere schiacciato dal pensiero che i primi sono già arrivati al traguardo.

Nel contesto protetto di una 6 ore, ci si può affacciare timidamente nel paesaggio delle Ultra e cominciare a sperimentare le sensazioni che ti aspettano oltre il 43° km, avendo l'opportunità di capire anche quanto  si vale potenzialmente su distanze classiche di Ultra, come una 50 km oppure una 100: e, alla luce di questa esperienza, si può cominciare ad impostare, seppure in modo embrionario, una propria strategia di condotta di gara.

Le 6 ore podistiche rappresentano a tutti gli effetti un contest di incubazione per lo sviluppo di futuri ultrarunner e, proprio per questi motivi, l'organizzazione di nuove 6 ore in un dato territorio rappresenta un valido indicatore della crescita locale del movimento delle Ultramaratone.

Per altri che si sono già cimentati nelle Ultramaratone, le 6 ore podistiche rappresentano un'ottima occasione per un allenamento lungo, in cui si è in un certo senso "forzati" a da re il meglio di sé, visto che si indossa un pettorale.

A partire dall'esperienza in crescita di runner siciliani di ultima generazione che si sono lanciati nella sperimentazione di ultramaratone, sia "a tempo", sia su distanze prefissate (siano esse in linea oppure su circuito), la Sicilia sta vedendo un rigoglio di iniziative connesse con l'Ultramaratona: ed è così che nei prossimi mesi vedranno la luce due nuove 6 ore podistiche, l'una in provincia di Catania (il prossimo 2 maggio), l'altra il 13 settembre nel Messinese.
Ma vediamo il commento di Elena Cifali, su queste due prossime manifestazioni

 

(Elena Cifali) Fino ad un paio di anni fa le ultramaratone erano una prerogativa di piccoli gruppi di persone sparse in tutta Italia. La maggior parte dei runner amatori era, e forse ancora oggi lo è, convinta che un paio di maratone l’anno fossero il limite massimo che si potesse sostenere senza farsi male.

In realtà le cose stanno cambiando velocemente, si insinua sempre di più la cultura delle ultradistanze e, proporzionalmente con l'incremento del numero di chilometri che si è dispsoti ad affrontare in un'unica sessione, sta crescendo anche il numero delle persone che si avvicinano a questa disciplina podistica “estrema”.

La Sicilia e i Siciliani hanno fatto fatica ad innamorarsi di queste genere di gare e, quando iniziai a frequentare il mondo delle Ultra, eravamo davvero pochissimi, meno che le dita di una mano.

Oggi, invece, grazie ad una buona pubblicizzazione e all’entusiasmo sempre crescente mio e di alcuni amici in tanti chiedono, si informano, si preparano e, infine, sfidano la distanza della maratona, andando oltre.

Ma si sa, il popolo siciliano è un popolo di gente che ama con tutto il cuore, caloroso e testardo. Un popolo che si innamora facilmente.

E così è avvenuto che due mie grandissime amiche Eleonora Suizzo e Cinzia Sonsogno si siano dapprima addentrate in questo fantastico itinerario, correndo con successo numerose ultra e finanche la 100 chilometri del Passatore: e che, sulla scorta del loro crescente entusiasmo, addirittura abbiano pensato di organizzare dciascuna una gara di 6 ore.

Il fascino delle ultramaratone le ha stregate e conquistate, ed è così che Eleonora prima (il 9 maggio) e Cinzia dopo (l’11 luglio) saranno le madrine rispettivamente della 6 Ore di San Gregorio (Catania) e della 6 Ore di Capo D’Orlando (inserita nel calendario IUTA).

Le ultramaratone siciliane sono donna!

Inutile dire che le correrò entrambe.

La 6 Ore di San Gregorio (2 maggio) mi servirà quale ultimo lungo in vista della 100 chilometri del Passatore e la 6 Ore di Capo D’Orlando come preparazione in vista della 100 chilometri del Vulcano del 13 settembre 2015.

Conoscendo la professionalità, la dedizione e l’impegno che Eleonora e Cinzia stanno mettendo nella preparazione di queste due gare sono certa che entrambe riscuoteranno successo e sono altrettanto certa che queste due edizioni saranno le prime di una lunghissima serie.

Ad entrambe le due organizzatrici va la mia stima e il mio più grande augurio affinché i loro progetti abbiano successo.

L’invito che faccio a tutti i miei amici è quello di venire a correre insieme a noi queste due gare 8che ritengo saranno ambedue splendide), quello di venire a visitare i meravigliosi posti che la nostra isola custodisce, quello di divertirsi insieme a noi.

Tanto più che in entrambe le gare è stata prevista la possibilità di correre in staffetta con altri partecipanti.

Nel panorama siciliano due figure come quelle di Eleonora e Cinzia si distinguono e arricchiscono l’Isola di persone volenterose e capaci.

In bocca al lupo ragazze!

Il regolamento della 6 ore di San Gregorio

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Presentazione

  • : Ultramaratone, maratone e dintorni
  • : Una pagina web per parlare di podismo agonistico - di lunga durata e non - ma anche di pratica dello sport sostenibile e non competitivo
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  • Ultramaratone, maratone e dintorni
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.
  • Mi chiamo Maurizio Crispi. Sono un runner con oltre 200 tra maratone e ultra: ancora praticante per leisure, non gareggio più. Da giornalista pubblicista, oltre ad alimentare questa pagina collaboro anche con altre testate non solo sportive.



Etnatrail 2013 - si svolgerà il 4 agosto 2013


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Il perchè di questo titolo

DSC04695.jpegPerchè ho dato alla mia pagina questo titolo?

Volevo mettere assieme deio temi diversi eppure affini: prioritariamente le ultramaratone (l'interesse per le quali porta con sè ad un interesse altrettanto grande per imprese di endurance di altro tipo, riguardanti per esempio il nuoto o le camminate prolungate), in secondo luogo le maratone.

Ma poi ho pensato che non si poteva prescindere dal dare altri riferimenti come il podismo su altre distanze, il trail e l'ultratrail, ma anche a tutto ciò che fa da "alone" allo sport agonistico e che lo sostanzia: cioè, ho sentito l'esigenza di dare spazio a tutto ciò che fa parte di un approccio soft alle pratiche sportive di lunga durata, facendoci rientrare anche il camminare lento e la pratica della bici sostenibile. Secondo me, non c'è possibilità di uno sport agonistico che esprima grandi campioni, se non c'è a fare da contorno una pratica delle sue diverse forme diffusa e sostenibile. 

Nei "dintorni" della mia testata c'è dunque un po' di tutto questo: insomma, tutto il resto.

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Come nasce questa pagina?

DSC04709.jpeg_R.jpegL'idea motrice di questo nuovo web site è scaturita da una pagina Facebook che ho creato, con titolo simile ("Ultramaratone, maratone e dintorni"), avviata dall'ottobre 2010, con il proposito di dare spazio e visibilità  ad una serie di materiali sul podismo agonistico e non, ma anche su altri sport, che mi pervenivano dalle fonti più disparate e nello stesso tempo per avere un "contenitore" per i numerosi servizi fotografici che mi capitava di realizzare.

La pagina ha avuto un notevole successo, essendo di accesso libero per tutti: dalla data di creazione ad oggi, sono stati più di 64.000 i contatti e le visite.

L'unico limite di quella pagina era nel fatto che i suoi contenuti non vengono indicizzati su Google e in altri motori di ricerca e che, di conseguenza, non risultava agevole la ricerca degli articoli sinora pubblicati (circa 340 alla data - metà aprile 2011 circa - in cui ho dato vita a Ultrasport Maratone e dintorni).

Ho tuttavia lasciato attiva la pagina FB come contenitore dei link degli articoli pubblicati su questa pagina web e come luogo in cui continuerò ad aprire le gallerie fotografiche relative agli eventi sportivi - non solo podistici - che mi trovo a seguire.

L'idea, in ogni caso, è quella di dare massimo spazio e visibilità non solo ad eventi di sport agonistico ma anche a quelli di sport "sostenibile" e non competitivo...

Il mio curriculum: sport e non solo

 

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Data di creazione 12/04/2011
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Giornata record 14/04/2014 (3 098 Pagine viste)
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Precedente giornata record 22/04/2012 con 2847 pagine viste
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